Ballardini: "Il mio Pescara sarà divertente" da "Il Centro"

La rivoluzione sta arrivando. Davide Ballardini in queste giornate che precedono il ritiro prepara con attenzione la gioiosa macchina da calcio da mettere in moto a Pescara. L'aspetto più intrigante è che non ci sono moduli in discussione ma solo situazioni di gioco sconfessando così del tutto antiche certezze e vecchi luoghi comuni dello sport più amato del mondo. Il neo tecnico biancazzurro si può considerare così un innovatore, un antesignano, un esponente del nuovo credo della moderna filosofia calcistica. L'allenatore del Pescara lo fa con argomenti convincenti, sempre pacati, e con toni sommessi ma decisi. Per questo non c'è apprensione se l'organico è composto solo da ragazzi, l'importante è che sappiano dare del tu alla palla.
"Ogni giorno con i collaboratori, intorno alle 10, prepariamo il lavoro da fare. Per il periodo del ritito è stato stilato un programma con estrema cura che prevede una serie di sedute mattutine dedicate alla forza e alla resistenza, mentre nel pomeriggio spazio invece alla tecnica e alla tattica. Spero di dare alla squadra una padronanza, che sappia gestire il possesso di palla in modo da indirizzare il gioco e capire, al momento, dove muovere il pallone. Nel mio modo di vedere il calcio c'è una convinzione che in questo sport ci sono situazioni di gioco, movimenti che vanno allenati. Sono, poi convinto, che dalla linea mediana in avanti, c'è bisogno di gente brava sotto l'aspetto tecnico e organizzata per sapere come sempre operare. Allo stesso modo l'attaccante più esposto deve avere qualità fisiche importanti, capaci indifferentemente di appoggiare la manovra e di andare in profondità, ma sempre bravo nel controllare la palla".