Il calcio come favola: l'elogio a Galeone sul Corriere dello Sport
Mimmo Carratelli racconta il ''Profeta'', tra aneddoti e ricordi di Pescara.
"Ultimo paladino del calcio come favola". Così Mimmo Carratelli sul Corriere dello Sport racconta la figura di Giovanni Galeone, il "Profeta" di Pescara, l'allenatore a cui sono legate le pagine più belle della storia del calcio biancazzurro. Una pagina intera dedicata ad aneddoti, ricordi ed esperienze che hanno il sapore di quegli anni, gli anni dell'epopea di quelle bande terribili di ragazzi che, col loro calcio, andavano a dettare legge su ogni campo guidati da uno dei più grandi Maestri della storia di questo sport.
"Giovanni Galeone, un uomo del Tirreno e di Bagnoli che aveva finito per trovare il suo mare dall'altra parte, sull'Adriatico perché, a Pescara, era diventato l'imperatore di Pescara", dice Carratelli nel suo pezzo che continua: "Un mondo scomparso, una favola da raccontare oggi che il calcio
non è più favola, ma corsa e milioni di euro, pressing e marcature a scalare, selfie, 4-3-3, 4-2-3-1, un pallone quantistico, l’albero di Natale e l’uovo di Pasqua".
Il giornalista del Corriere riporta anche una frase di Galeone, riferita proprio alla sua esperienza in riva all'Adriatico: “Il mio Pescara – diceva. – Nessuno gioca come il mio Pescara. Ho un gioco nuovo che sbanca. I miei centrali di difesa respingono il pallone con le mani in tasca. Eleganti, sicuri. Non esaspero fuorigioco e pressing come Sacchi. Presso solo quando posso conquistare la palla in una zona importante del campo. Se vai a pressare chi sa palleggiare, chi sa spostare la palla e ti fa correre, finisci con la lingua fuori e ti frega in contropiede. Sacchi esalta l’orchestra, io preferisco un Pollini (Maurizio Pollini, pianista, ndr) al piano che non legge lo spartito".
Si passa, poi, dal grande rapporto con Allegri che si rifugiò "da 'papà Galeone' il giorno in cui mandò a monte il matrimonio con Erika, il primo amore nato sul porto di Livorno", fino a Sliskovic che Galeone dipingeva così: "“Gli slavi hanno un rapporto musicale col pallone, anche con le mani, nel basket, nella pallanuoto. Un giorno Junior mi disse: mister, se giocassi bene come Sliskovic, sarei pieno di miliardi. Una volta Sliskovic sparì per un giorno intero. S’era imboscato con una cantante dalle grandi tette. Non mi interessa la vita privata dei miei calciatori. Non faccio il guardiano delle mucche, né posso fare il giro dei night e delle discoteche".
Un'altra grande massima, nonché lezione di calcio, la regala parlando dell'allegria nel calcio: "Niente ruoli fissi, spazio alla fantasia. Ho sempre ammirato il calcio d’attacco e di destrezza. Ho sempre tifato per le cicale. Non bisogna essere concentrati per novanta minuti, basta essere rilassati. La concentrazione serve quando la palla è tra i piedi degli avversari, quando l’abbiamo noi occorre essere rilassati e tranquilli. Nel calcio, è difficile insegnare l’allegria. Perché la mia squadra renda al massimo, io ho bisogno di essere felice, di avere la mia follia, il mio manicomio".
Un manicomio di cui tutta Pescara è ancora innamorata e con cui, probabilmente, non smetterà mai di sognare e ricordare quel calcio "come favola".
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da fulvio1966
Si, però non dimentichiamo che la stessa Pescara che ora lo ricorda evcheblo ha sempre osannato, nel 2001 lo ha cacciato quasi a pedate..., insieme al "suo mentore" Scibilia, lasciando squadra e città in balia di un imminente fallimento societario e calcistico (ricordate Paterna & c.?).... Quindi il "Galeone, Gale... Galeone" smise da un passato remoto di inneggiare, e lo stesso Gale fece poi le fortune anche di Perugia e Udinese, con la bella differenza che ad Udine avevano ed hanno tuttora "la moneta" per godere della guadagnata Serie A, e Perugia lo ha comunque vissuto con Gaucci...
da Secerabjarnason
Da ieri circola un video hot con dei calciatori di serie A, ora io mi chiedo e chiedo a utenti come unasolamaglia che, si vede lontano un miglio essere persona di grandissimo spessore, ma è anche conoscitore di realtà e persone del calibro di P.Labrozzi se a quei tempi sarebbero mai potute succedere cose simili. Dove andremo a finire E' tutto degradato povir a nu!!!
da alex_74
POTREI RACCONTARTELA IO PERÒ HO PAURA DI BECCARMI QUALCHE QUERELA.
da Secerabjarnason
Oh ragazzi dopo l’aneddoto su galeone e le donne manca quello sulle sigarette che fumava per concludere in bellezza dai dai dai chi lo racconta?
da alex_74
COMUNQUE ONESTA PER ONESTA A ME DEL GALE DI SCIBIGLIA DI CATUZZI NI MI NI FREC NIND. IO DI QUEL PERIODO RICORDO SOLO UNA SPETTACOLARE CURVA.. E NON SOLO
da pier66
Il post piu bello e veritiero è quello di SMITHS. Concordo al 100 %
da ROBERT
Johnny- blade, grazie mi sono messo a leggere i post solo adesso, altro episodio che non potro' mai dimenticare, era ferragosto una pischella di lecce viene a trascorre con me il week, andavamo al mare a eriberto quell'anno, ad un certo punto tra le palme passa lui con la sua motoretta, grande cappello di paglia e il megafono e si mette a dire.....nvi preoccupet tant nin piov.....la mia amica lo guarda esterrefatta e chiede ma chi e' quel matto? E io il titolare 😂😂......ecco immaginate oggi una scena del genere? 😁
da daniele
grande mister di un calcio diverso...biglietti per lo stadio non nominativi introvabili gia' il primo giorno appena usciti perche' la gente correva a farli...gente come me cresciuta con la fame di calcio e la fame di stadio....Forza PESCARA sempre
da savoia
famoso il motivetto "Galeone, Gale, Galeone". Buon 8 febbraio 2019 a tutti
da esempreforzapescara
unasolamaglia Non sbagli. Prosperi ci conosceva benissimo, in quanto ci aveva svezzati lui. Non riesco a capire perché non abbia dato seguito alla sua carriera da allenatore.
da Brapelu
Sicuramente ,se con il calcio di oggi,avessimo avuto Scibilia e Galeone, vivremmo il calcio con altra enfasi!due miti!
da Smiths
Per me è il Mister. Il più pescarese dei pescaresi. Calcio spettacolo, mentalità unica. Il primo che abbia portato la nostra città alla ribalta calcistica nazionale. Zeman è Foggia, Lazio, Pescara, Galeone è Pescara e Pescara è Galeone. Zeman ha fatto vedere la migliore squadra di B di tutti i tempi ma il Gale non ci avrebbe mai lasciato per andare alla Roma. Lui ama Pescara e per noi pescaresi di quel periodo calcistico unico sarà sempre il nostro Profeta.
da solozemanegaleone
Personaggio unico
da SeiTuttoTuPerMe
FOGGIA TOILETTE!!FOGGIANO CARTA IGIENICA!!
da YouHaveToLeave
#trovatiunafatija
da galeone4-3-3
IL MISTER DEI MISTER
da miltonTita
tranquillo immensamentePE... do vo jie... ci pensa il padreterno prima o poi...
da ImmensamentePE
Un amore infinito verso il profeta da una piazza innamorata del calcio e di calcio. Dietro lui, un grande presidente! Oggi mancano entrambi alla piazza pescarese! Una società che guarda solo al proprio portafoglio ed un allenatore che per quanto ammiri per il suo carisma non lo stimo per il suo modo di giocare così difensivista. Approfitto per ribadire che il bene del nostro Pescara passa solo ed esclusivamente dall'uscita di scena di Sebastiani. Con lui a capo della società la pescara calcistica vivrà sempre mortificata dalle sue decisioni.
da tusciabruzzese
Una sera sono a cena in un ristorante a Spoltore con altri 2 amici. Verso fine cena, saranno state le 10 e mezza, si apre a metà la porta d'ingresso, dall’esterno. Lo notiamo perché eravamo di fronte. Ma non riusciamo a vedere chi c'è sulla soglia; ma è qualcuno che ha fatto un cenno al titolare dicendogli di avvicinarsi lì sull'uscio. Dopo averci parlato, il titolare si gira verso l'interno, guarda attentamente a 180°, osserva chiunque sia ai tavoli e, alla fine, fa un cenno di "garanzia" alla persona rimasta seminascosta … che entra: il Gale! … accompagnato da una mora "molto evidente". Un mio amico, che conosce il titolare, gli domanda: “Ma che t’ha chiesto prima di entrare?”. “Beh, se c’era qualcuno che lo conosce bene!” 😊 “???”. “Beh, non vuole essere visto con ‘questa’ da qualcuno che possa raccontarlo a …. ….”
da andreabassano
Ricordo uno striscione ai distinti nel 88: qua ci sta lu mare, la cocc, lu vine e L allegrjie...Galeone non se ne andrà mai via! Che tempi, semplici ma passionali...altro calcio, altri orgasmi...con cussu solo depressione e bile di traverso...ma il Pescara è il Pescara
da alex_74
YESS
da hank
Bravo Alex con reti mi sembra di Pagano e Sorbello....loro la pareggiarono berso la fine
da Borghetti
johnny-blade ci devi anche mettere anche 12 milioni pagati dal Genova alla Juve per Favilli. 18 + 12 = 30 milioni "...esattamente il prezzo che i bianconeri pagheranno, l’estate prossima, per il difensore Romero" i coglioni sono altri, Preziosi non di sicuro
da johnny-blade
Borghetti finché ci stann li cuijun che si comprano Sturaro cesso di nome e di fatto a 18mln che vu fa..
da miltonTita
Stu paese s’ammandè ghi lu spute...il bello che questi giochetti sono tollerati.. poi quando zompano le aziende perché nessuno ha vigilato.. Tutti a voccapert.
da alex_74
HANK C'ERO A PIACENZA. ERAVAMO 2000. IL GIORNO PRIMO ERO RITORNATO DALLA VISITA MILITARE A TARANTO E SENZA PENSARCI SU UN ALTRO TRENO SENZA BIGLIETTI, PANINI E GIACCHE. RICORDO IL CORTEO IN UNA CITTA' TRANQUILLISSIMA. 2-2 RISULTATO FINALE.
da amicodelbannato
A li cippitell ci stev lu titolar che ci purtev certe bisteccun di carn!!! M' arcord ca ci stevn cert tavulun tonn. Posto mitico nella quiete de li cull
da amicodelbannato
Scine. Si magnev e si frechev
da hank
Mi ricordo una trasferta in treno a Piacenza e prima di arrivare, in ina stazioncina mentre il treno rallentava , ho visto un militare di leva seduto su una panchina che alla vista del treno si è illuminato ci é corso dietro gridando :" ohhh wagliuuuuu!!!!. Non dimenticherò mai il suo viso da triste a felicissimo in un secondo.
da Borghetti
Se qualcuno si chiede perché il calcio moderno é solo business credo sia utile leggersi l'articolo di Repubblica di oggi dal titolo “Come ripagarsi Ronaldo vendendo solo riserve” , da cui si spiega perche' Sturaro sia stato pagato 18 milioni (!!) dal Genova ed in piu' "l’affare Sturaro è tutt’altro che un caso isolato. È come se CR7 l’avessero pagato in percentuale una serie di club: il 2,5% il Benevento, il 2% il Perugia, il 17% la Samp e l’Udinese. E il 26% il Genoa." Da notare che il direttore di Repubblica (Calabresi) e' stato licenziato ieri
da perez
Pescara era letteralmente impazzita e Galeone per noi era un mito non solo per come faceva giocare il Pescara ma anche per il suo modo di vivere ... senza troppo regole ... in modo scanzonato .... ma con rispetto ed educazione. Sono contento di aver vissuto quei tempi e ricordo ancora l'invasione di campo del 1987
da RK63
Che cosa brutta diventare vecchi e quanto e' amaro avere la certezza matematica che per mille motivi quei tempi da me e da molti di voi vissuti pienamente , orgogliosamente e con la spensieratezza dei 20 anni , non torneranno piu'. Era tutto diverso , tutto piu' bello ma forse era solo gioventu'. FORZA PESCARA
da lu_caian
Il gale faceva allenare i ragazzi in pineta. Un pomeriggio Leo Junior mi chiese di tenere per mano il.figlioletto Rodrigo per una mezzora mentre lui faceva gli esercizi. Che emozioni! Poi la sera tutti alla fattoria Fernando tra pasta e fagioli, anellini alla pecoraro, rigatoni ai pinoli e agnello.porchettato. er CCHIU bbon pur lu magna' a chili timba quilli E PECCHE', A LU CIPPITELL?? ..UNO SPETTACOLO!!
da johnny-blade
E alla pineta nin ci stevn le siringhe?
da johnny-blade
amicodelbannato assieme ai giocatori? E quant cazz magnevn ?
da e
a chi nij piace galeon chi ssi jett a lu balcon ...troppa memoria e poco presente da ardere... .bei ricordi ma io voglio SBRANARE IL QUI E ADESSO
da amicodelbannato
Il gale faceva allenare i ragazzi in pineta. Un pomeriggio Leo Junior mi chiese di tenere per mano il.figlioletto Rodrigo per una mezzora mentre lui faceva gli esercizi. Che emozioni! Poi la sera tutti alla fattoria Fernando tra pasta e fagioli, anellini alla pecoraro, rigatoni ai pinoli e agnello.porchettato. er CCHIU bbon pur lu magna' a chili timba quilli
da lu_caian
rispetto! ..per le mie lacrime..
da LaBuonanimaDiMaurizi
Ciao Bruno, io ricordo benissimo quelle estati, mio padre aveva un rapporto di fiducia con Mario Mancini (che aveva il suo ufficio di rappresentanza a pochi passi da Eriberto, in via Regina Margherita), e Santilli era un cliente storico dell'attività dei miei. Quelle sono state delle stagioni folli per la nostra città. Il top.
da Ritchie
Qualcuno sa se esiste ancora il Pescara club "la caravella? In curva sud era uno spettacolo vedere la partita con loro.
da alex_74
DASEMPRE ERA UN ALTRO CALCIO. FATTO DI UOMINI D'ONORE E GENTE DI PASSIONE. I TIFOSI FACEVANO I TIFOSI. AL BAR SI PARLAVA DEL PIU' E DEL MENO MA LA DOMENICA ALLO STADIO A POCHI FREGAVA LA FORMAZIONE. SI ANDAVA PER TIFARE IL PESCARA. NELLE SCUOLE SI PARLAVA SOLO DI TIFO. TUTTI SUL DIARIO O LIBRO AVEVANO I SIMBOLI DI CHEROOKEE, RANGERS E BAD BOYS. ANDARE IN TRAFERTA ERA UN ONORE. RACCONTARLO ANCORA DI PIU'. E' FINITO TUTTO AMIIJICI MIIJEI. ORA IL CALCIO E' QUESTO. FATTO DI PROCURATORI E AFFARISTI. C'E' RIMASTA SOLO LA MAGLIA. ONIORIAMOLA COME SAPPIAMO FARE NOI
da amicodelbannato
27.9.87 presente anche al comunale contro la Juve di Rush. Ricordo che in curva si aggregatori a noi tantissimi tifosi del Toro. Al gol della bandiera di Leo ricordo che una strafica con la maglia granata mi di avvinghio' strusciandomi addosso due tette da urlo. Anche quello fu godimento....sia pur di consolazione. Ccciasanda, ma eravamo proprio noi quelli? Gli stessi presi ora in ostaggio dal mercante senza cuore? Ditemi che sto sognando
da 3-PES
Con Galeone ci siamo affacciati per la prima volta in campo nazionale. Io nel raduno della squadra di Montefortino c'ero. Anche a quello di Cingoli l'anno dopo, sempre se ricordo bene...
da DAsempre
Quelli che hanno passato la quarantina credo che, chi più chi meno, abbia un ricordo personale del Gale. Nessuno lo ha ancora detto, mitiche le frecciatine che si tiravano lui e Don Pietro. Li ho visti stringersi la mano in una occasione dove ormai entrambi erano fuori dal Pescara. Che scena, non vi dico!
da brunoguaranà
Govanni Galeone, il Profeta eretico - Blog
„
essuno come lui. In tanti hanno provato ad emulare le sue gesta sportive. Qualcuno ci è anche riuscito, senza però imprimere quel marchio a fuoco che non si cancella. Perché Galeone ha scritto le pagine più belle della storia calcistica pescarese attraverso un percorso fatto non solo di vittorie spettacolari, ma arricchito anche da uno stile di vita che si coniuga alla perfezione con quello della "sua" gente, amante del mare, del buon gusto, delle notti folli, degli eccessi e delle stravaganze.
Giovanni sta a Pescara come l'arrosticino sta al vino rosso, tanto per ribadire un'equazione che caratterizza la nostra identità. Sarà quel viso solcato da rughe profonde, con naso adunco e la chioma spettinata che lo rendono così simile a noi tzigani dell'adriatico selvaggio. Vuoi anche quell'aria scanzonata e menefreghista che lo rende ancor più popolare, ma che si mescola ad un "intellettual chic" appartenente alle sue radici borghesi. Il suo calcio è champagne, pasteggiato tutto di un sorso, con qualche perla di saggezza pescata nelle ostriche.
Ancora oggi le Parabole del Profeta riecheggiano come strali capaci di scuotere le coscienze dei soloni di turno, sempre pronti a puntare il dito su coloro che hanno intenzione di rivoluzionare il sistema. Dal gioco a uomo alla zona, il cambiamento passa da queste parti, dopo aver girovagato senza meta e senza successo tra Udine, Grosseto e Ferrara. L'armata BranGaleone affronta ogni avversario a testa bassa, votata all'attacco e spinta da concetti semplici, talvolta fantasiosi. Genio e sregolatezza che hanno eletto il Gale a mito assoluto per i suoi virtuosismi ed i suoi vezzi. Come quello di trascorrere piacevoli serate in spiaggia con la comitiva di Eriberto, facendo scherzi al malcapitato di turno, quasi sempre Domenico Marcozzi.
Complici gli amici di sempre: Michele Cicchini del Sea River, Mario Mancini, Guerino "Cicci" Diomede ed i compianti Valerio Santilli, Fefè D'Annibale e Gino Pilota. E poi le cene a base di baccalà da Gino lo stallone a Catignano, il lunch a base di lardo di Colonnata in quella sperduta trattoria a Tortoreto, le partite a carte sotto la palma, le escursioni in mare a bordo del catamarano, la pesca sugli scogli, Yuma il leoncino, i libri di Brecht, le donne, il whisky e la casa a Francavilla dove, ancora oggi, si reca spesso per non spezzare il cordone ombelicale con la sua terra adottiva. "Pescara è come una bella donna che ti fa perdere la testa. Non puoi farne a meno". Dal Vangelo secondo Giovanni.
“
Potrebbe interessarti: http://www.ilpescara.it/blog/c
_era-una-volta-il-pescara/gova
nni-galeone-il-profeta-eretico
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da alex_74
CI VO' LU CURAGG A DI CHE GALEONE HA AVUTO CULO
FORSE LA GEND SI CONFONDE CON QUELL'ALTRO TIFOSO DELLA ROMA CHE HA PASSAT NA STAGIONE INTERA A FA LI DISPITTUCC A CULLU'
da brunoguaranà
Govanni Galeone, il Profeta eretico - Blog
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essuno come lui. In tanti hanno provato ad emulare le sue gesta sportive. Qualcuno ci è anche riuscito, senza però imprimere quel marchio a fuoco che non si cancella. Perché Galeone ha scritto le pagine più belle della storia calcistica pescarese attraverso un percorso fatto non solo di vittorie spettacolari, ma arricchito anche da uno stile di vita che si coniuga alla perfezione con quello della "sua" gente, amante del mare, del buon gusto, delle notti folli, degli eccessi e delle stravaganze.
Giovanni sta a Pescara come l'arrosticino sta al vino rosso, tanto per ribadire un'equazione che caratterizza la nostra identità. Sarà quel viso solcato da rughe profonde, con naso adunco e la chioma spettinata che lo rendono così simile a noi tzigani dell'adriatico selvaggio. Vuoi anche quell'aria scanzonata e menefreghista che lo rende ancor più popolare, ma che si mescola ad un "intellettual chic" appartenente alle sue radici borghesi. Il suo calcio è champagne, pasteggiato tutto di un sorso, con qualche perla di saggezza pescata nelle ostriche.
Ancora oggi le Parabole del Profeta riecheggiano come strali capaci di scuotere le coscienze dei soloni di turno, sempre pronti a puntare il dito su coloro che hanno intenzione di rivoluzionare il sistema. Dal gioco a uomo alla zona, il cambiamento passa da queste parti, dopo aver girovagato senza meta e senza successo tra Udine, Grosseto e Ferrara. L'armata BranGaleone affronta ogni avversario a testa bassa, votata all'attacco e spinta da concetti semplici, talvolta fantasiosi. Genio e sregolatezza che hanno eletto il Gale a mito assoluto per i suoi virtuosismi ed i suoi vezzi. Come quello di trascorrere piacevoli serate in spiaggia con la comitiva di Eriberto, facendo scherzi al malcapitato di turno, quasi sempre Domenico Marcozzi.
Complici gli amici di sempre: Michele Cicchini del Sea River, Mario Mancini, Guerino "Cicci" Diomede ed i compianti Valerio Santilli, Fefè D'Annibale e Gino Pilota. E poi le cene a base di baccalà da Gino lo stallone a Catignano, il lunch a base di lardo di Colonnata in quella sperduta trattoria a Tortoreto, le partite a carte sotto la palma, le escursioni in mare a bordo del catamarano, la pesca sugli scogli, Yuma il leoncino, i libri di Brecht, le donne, il whisky e la casa a Francavilla dove, ancora oggi, si reca spesso per non spezzare il cordone ombelicale con la sua terra adottiva. "Pescara è come una bella donna che ti fa perdere la testa. Non puoi farne a meno". Dal Vangelo secondo Giovanni.
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da unasolamaglia
robybaggio, denoto che insisti, se non ricordi Franco Marchegiani, il fatto è molto ma molto grave! Ma posso anche continuare: Felice Mancini, Luca Romano e Livio Danese. Credo che adesso sono stato proprio chiaro. In piu' Andrea Camplone e Cristiano Bergodi, Franco Marchegiani, Giuseppe Gatta, Felice Mancini e Giacomino Dicara, erano titolarissimi della Primavera di Peppino Labrozzi. 5/11 TITOLARI DELLA PROMOZIONE
da tusciabruzzese
... mannagia, uagliù, smettetela o mo' mi ci scappa la lacrimuccia
da johnny-blade
da amicodelbannato Tredici settembre millenovecentottantasetre. È stata quella la più bella giornata della mia vita. Grazie Mister e grazie alle undici " furie rosse".da San Siro alla stazione correndo a piedi nell'afa di quel giorno torrido. Mai godimento fu più forte e duraturo. Che tempi fregni ! @@ presente pure io. A ritorno a casa qui a MI da solo a sfottere gli interisti nell piazza del quartiere. Ero pronto pure a fare a botte tanto che stavo pieno di adrenalina e follia. Indimenticabile ovviamente,essendo un episodio che NN SI è MAI RIPETUTO. Vero sebastiàaaa?
da chamape66
molti di noi avevano 20 anni all'epoca..io da militare a Taranto, mi sono perso molte trasferte mitiche...mi ricordo la sconfitta col Modena in casa..quel giorno ero letteralmente invasato, presente allo stadio di Taranto chiedevo a chiunque avesse una radiolina cosa facesse il PESCARA..Non volevo credere che avevamo perso, era impossibile aver perso...il sogno non poteva finire ...aspettavo il CENTRO che a noi militari arrivava in abbonamento gratuito, per essere sicuro che non era un incubo...Non era possibile che a maggio mi sarei congedato e non potessi vivere il sogno della SERIE A!! la commozione mi prende quando vidi le facce tra l'estasiato e l'incredulo, che noi "IL PESCARA ' era la CAPOLISTA in serie A dopo la vittoria in casa col CESENA...MITICO GALE in copertina del Guerin sportivo di Carratelli
da amicodelbannato
Tredici settembre millenovecentottantasetre. È stata quella la più bella giornata della mia vita. Grazie Mister e grazie alle undici " furie rosse".da San Siro alla stazione correndo a piedi nell'afa di quel giorno torrido. Mai godimento fu più forte e duraturo. Che tempi fregni !
da Max1967.
«Dio creò il pallone, ma non soddisfatto chiamò Galeone e disse: vai in giro ad insegnarlo»
da Brapelu
Bellini sogna la serie A!? svegliati e fai i gol!
da delfino4ever
notizie dal poggio? brugman si è allenato?
da BADBOY1970
freeeeeekt ....esattamente così come me lo ricordo........complimenti per l'impostazione. FORZA PESCARA!! 🐬
da madelib
Fafinho=, non so se tu abbia vissuto il calcio del "Profeta", ma, nel caso negativo, lascia che ognuno possa alimentarsi, con Dignità ed Orgoglio, del "ricordo" di quel calcio irripetibile ed unico a 360 gradi, ché è talmente vivo e "reale" per chi l'ha vissuto, che se anche Tu dovessi essere di quell'epoca, dovresti quantomeno portare rispetto, perché, a confronto con qualsiasi altro momento storico, non teme l'oblio, tanto è presente e reale, quanto unico... Quello è il Pescara e quella è Pescara!!!
da madelib
Bellissimo articolo! È il "Gale"!...
da andreabassano
Roby, io c’ero...alla prima col Cesena (costruita per salire in A) facevamo fatica a mettere 11 giocatori a referto e giocarono Danese e Romano, credo entrambi della Primavera. La partita più bella? Il pareggio coi laziesi alla terza...dominati dall’inizio e presi a pallate, ma non era ancora sbocciato Rebogol
da robybaggio
Unasolamaglia- Non mi devo documentare perché sono cose che ho vissuto; comunque ,ripeto che i calciatori di quella cavalcata erano quelli che ho elencato .....e di calciatori della primavera non c'era nessuno , tranne Gatta , che poi era anche la riserva di Marcello ......poi, tra l'altro, Di Cara era allievi se non ricordo male. Parli del calciatore pescarese piu' importante di quella squadra? Non mi risulta. Se poi ,come presumo ,ti riferisci a Gigino Marchionne , con Galeone non ha mai giocato!!
da Fafinho=
Vivere di ricordi (seppur bellissimi)non porta a nulla...quando se ne va il tiranno?
da andreabassano
Ricordo bene la mattina prima della gara col Parma (che vidi nel Nord): città vuota, poche auto in giro, clima surreale di grande attesa, speranza, paura che fosse un sogno troppo bello per essere possibile...io avevo avuto un anno difficile e poco produttivo allUniversita, a casa mi minacciavano di riportarmi su a Vicenza ed io invece volevo vivere da vicino questa impresa nata dal nulla...con giocatori qualunque. Senza dire nulla ai miei, facendo lavoretti infami avevo racimolato qualche lira per andare a Bologna, Cesena, Roma, San Benedetto, Parma per vedere quel manipolo di indisciplinati
da freeeeeekt
mi ricordo ancora un vecchiarello vicino a me a arezzo (pace all'anima sua non ci sara' piu'...): "ciovine oggi segn Rebbonatiii. Rebbogol Rebbogol tir la bomb tir la bomb".
da pescarafalco
Freeeeeekt col tuo racconto mi hai fatto commuovere... Io che ero piccolino all'epoca, riesco a sentire i profumi di quegli anni, l'allegria e la passione che si respiravano in città, tutta un'altra storia, la nostra storia.
da UK_Dolphin
Grande Mister!
da giobiancazzurro74
Solo chi ha vissuto gli anni del profeta può capire!!! Un altro calcio, altri calciatori, noi altra piazza (altissimi livelli) .....bei tempi purtroppo solo un lontano ricordo!
da elleffe
Conclusione??? Catuzzi ottimo allenatore........ ma Galeone è IL PROFETA!! ho ancora i brividi!!
da johnny-blade
I giovani crescono sempre più ignoranti e rimbambiti. Guardano lontano ma coi cellulari e la tv (che da sempre più schifo) invece di guardare e pensare alla propria città e alla propria squadra.
da freeeeeekt
CILLON... quei tempi non torneranno piu'. e forse, egoisticamente per chi li ha vissuti alla grande come me, e' meglio cosi'. e' come essere stato con una strafiga e voler conservare intatto quel ricordo. tutto il contorno di quella stagione non tornera' piu'. ad arezzo al gol di benini abbiamo tirato giu' la rete divisoria e ci fermo' solo la polizia. contro il parma ero sotto il telone di Albanese, nin vedev nind ma nin mi ni frichev nu cazz. non l'ho neanche vista la partita, ma ero sicuro della vittoria.
da johnny-blade
Sarebbe ora di ribellarsi alle imposizioni di chi nn ha nulla da spartire con chi per davvero ci vive. Basta pagliacci teavestiti. Gente che fino a ieri ci sputava addosso e adesso per effimeri motivi personali di arrivismo fa finta di leccare il culo. Ce ne sono tanti..
da johnny-blade
ECCO PERCHÉ LA CURVA OGGI È DAVVERO UNA COSA IMPORTANTE a prescindere dai pregi o difetti. È l'unico sentore percepibile per chi ama PESCARA.
da johnny-blade
Mi piace il post di ROBERT. È vero che sono esiliato ma per questo appunto ogni volta che vengo nella mia città natia mi accorgo come sta cambiando. Chi ci vive se ne accorge piano puano nn col colpo d'occhio. Perché l esuberanza provinciale e l'orgoglio della pescaresitá sta scomparendo. Le menti sono sempre più globalizzate e indotte ad essere uniformate oggi. Sempre più difficile mantenere vive le tradizioni e le usanze popolari. E così quello che è stato risulta sempre più un tesoro intriso sempre più di nostalgia perché ci stanno cambiando le abitudini e di conseguenza il modo di vivere. Si vuole apparire più per quello che nn si è. Ascoltiamo ci si uniforma a chi sta lontano invece di ascoltare la propria terra la propria strada il proprio quartiere. Si pensa di stare bene in una città dove c'è un bel porto turistico ma i pescatori che ricordo da piccolo manco riescono ad uscire dal canale. Sono scomparsi i trabocchi al molo sud e quelli a nord o ochi rimasti sotto nn hanno più il mare. E... Giorno dopo giorno scompare sempre più una identità forte piena di vanto e orgoglio. Ci sono rimasti solo gli arrosticini..
da unasolamaglia
Non faccio nessun revisionismo storico, KontroKorrente e sempreforzapescara lo confermano! Nella lista dei nomi elencati hai mancato COLUI che fu per tutti il più importante, pescarese verace e che girar la testa ad un certo Giannini della Roma nel campionato primavera. Se le cose non le si conosce, sarebbe opportuno documentarsi e non controbattere con il semp, ice gusto di farlo , non volermene. Adesso domando, sai chi era questo ragazzo TERRIBILE?
da CILLON.BIANCOAZZURRO
@freeeeeekt , mi hai fatto venire i brividi ...Dovevo compiere ancora 16 anni quando in pescara -parma ero presente in curva nord nel bel mezzo del tempio del tifo , emozioni uniche , fiero ed orgoglioso di averle vissute e toccate con il cuore 💙
da ROBERT
Ad arezzo avevo 17 anni ed era la mia prima trasferta, Galeone unico e impareggiabile profeta ma pazzesca era quella Pescara, provinciale, presuntuosa, ricca, euforica, fuori di testa, se ripenso alla mia adolescelenza credo che il grande rammarico che ho per i giovani di oggi e' che non la potranno mai vivere quell'epoca li e vi tocca fra l'altro il presidente attuale.
da Aurora80
E Sempre Forza Pescara !
da LUCAPESCARESE2
Un GENIO del pallone che a Pescara ameremo sempre e lui continuera' ad amare noi!
da Max1967.
Robybaggio hai fatto bene a specificare.....ma quali giovani della primavera. All’inizio andò in ritiro con i giovani dato che la campagna acquisti non era ancora iniziata e la squadra era stata ripescata.
da SeiTuttoTuPerMe
F G = W C ! !
da miltonTita
Parole sante Superciuk...
da freeeeeekt
l' UNICO profeta.
PESCARA – Molo sud. Un nonno ed un nipote passeggiano nel vecchio porto Canale ascoltando il suono del mare che si infrange sugli scogli. Fa troppo caldo per essere un giorno di Novembre ed il sole picchia cosi forte che non lascia spazi ombrosi per riposarsi o forse si. Il nonno (forse stanco) chiede al nipote se vuole riposarsi nell’unico spazio d’ombra che c’è, sono al porto Turistico ed esattamente sotto il famoso palo verde scuro da dove si può vedere tutta la città come se fosse una fotografia eterna. Il bambino degusta una pizza mentre il nonno si allontana per scartare l’ennesimo pacchetto di Marlboro Rosse, sta per accenderne una quando il nipote, alzando lo sguardo verso qualcosa che si trova di fronte a lui, esclama: “Nonno cosa illuminano quei fari che vedo in lontananza?”. L’uomo rimanda la sua Marlboro nel pacchetto e si risiede accanto al bambino spiegandogli che quello è lo stadio dove gioca il Pescara ma non ci mette più piede da tempo. Il bimbo, però, non si accontenta e chiede al nonno il perché di questa scelta. Lui, con un sorriso malinconico, prende il portafogli, estrae una foto e inizia a recitare, come se fosse un Ave Maria, queste parole: “Gatta, Camplone, Ciarlantini, Bergodi, Benini, Bosco, Loseto, Gasperini, Pagano, Rebonato, Gaudenzi ed il Profeta.”
Un flashback e trent’anni di vita passano davanti agli occhi dell’uomo che inizia a raccontare come un nastro di una cassetta che gira all’infinito. C’è una data, come sempre, a fungere da linea di demarcazione del tempo: è il 15 giugno 1986 e allo Stadio Adriatico si gioca Pescara-Triestina, ultima giornata del campionato cadetto e sfida decisiva perché a lottare per non retrocedere sono Palermo e, appunto, Pescara. Giugno è un mese strano perché l’estate ancora entra nel vivo e le temperature sono spesso ingannevoli ma alle 5 di pomeriggio, a Pescara, c’è un vento gelido perché la squadra perde in casa 2-1, il Palermo vince e la Serie C è una macabra realtà. Sembra l’inizio della fine ma il 26 Agosto uno scandalo colpisce il Palermo ma nulla di che, solo cinque punti di penalizzazione. Il fatto diventa eclatante qualche giorno più tardi quando la squadra rosanero fallisce. Il Pescara viene ripescato in Serie B.
La squadra, secondo molti esperti, non è all’altezza perché allestita per disputare un campionato di Serie C. Tempo al tempo perché la società ingaggia un giovane allenatore alle prime esperienze: Giovanni Galeone, ecco il Profeta. A Pescara si respira una buona aria, si gioca timidamente a calcio con il religioso 4-3-3, anche se le prime uscite non ripagano quanto fatto di buono dagli Abruzzesi ma poiché questa è una storia di Karma, tenacia e destino ecco l’altra data: 4 Gennaio 1987, Pescara-Pisa. I ragazzi di Galeone non si trovano in cattive acque ed il pubblico, sempre più presente, inizia a credere in qualcosa. L’inizio è drammatico perché il Pescara va sotto ma, come scende il sole, scende anche il Pisa e con le reti di Gaudenzi, Benini e Pagano gli Abruzzesi volano. E’ in questa partita che il pubblico si affeziona a questa squadra perché da li in poi ci saranno altre tre vittorie che proiettano il Pescara secondo al giro di boa.
E’ un campionato che tutti possono vincere ma l’inverno gioca brutti scherzi al Pescara che, nelle prime otto giornate del girone di ritorno, racimola solo 6 punti ma ormai l’affiatamento tra città e squadra va oltre il semplice tifo ed ecco che arriva la terza data di questa storia di Karma, tenaci a e destino: 10 maggio 1987, Riviera delle Palme: Sambenedettese-Pescara
. Una marea biancazzurra accorre allo stadio tanto che molti non riescono a capire chi giochi in casa o meno. La fede spasmodica dei tifosi viene ripagata con una doppietta di Rebonato (in quell’anno segna pure quando dorme) e la convinzione che tutto può succedere nel rush finale ed è cosi perché le ultime tre partite sono da urlo. 7 giugno 1987, Pescara-Bologna. Un caldo infernale e più di 30mila persone nel catino infernale dell’Adriatico. Il caldo blocca anche i giocatori e, con il passare dei minuti, il risultato non si sblocca ed il sogno sembra andare in frantumi poi, a qualche minuto dal termine, Pagano prende palla sulla fascia destra saltando con un sombrero un difensore del Bologna, aspetta e mette in mezzo…In quella frazione di secondo un silenzio irreale scende sull’Adriatico ma quando Marchegiani si tuffa come un nuotatore navigato tutti capiscono che quella palla andrà in rete, ci deve andare per forza, 1-0 si va ad Arezzo. Nella terra Toscana altra invasione Pescarese con le barriere che si spezzano a causa della folla pronta a spingere la squadra verso il penultimo passo: serve vincere o pareggiare per giocarsi tutto all’ultima giornata. Il Pescara va sotto ma poi si arriva al ventisettesimo del secondo tempo (segnatevi questo minuto): Gasperini va a battere un calcio d’angolo dalla sinistra, la alza come meglio non può, Benini svetta più in alto di tutti e insacca, 1-1 e il boato si sente fino a Livorno.
Adesso ci si gioca la Serie A in casa, contro il Parma distante solo due punti in classifica. E’ uno spareggio ma i Pescaresi sono abituati agli spareggi perché già qualche anno prima avevano invaso Bologna. Ora bisognava festeggiare in casa. E’ il 21 giugno 1987, un anno prima il Pescara stava raccogliendo gli stracci di una stagione fallimentare. Si gioca alle 4 ma già due ore prima, e con 40 gradi, lo Stadio ingloba già 42mila spettatori, mai vista cosi tanta gente all’Adriatico. Sventolano centinaia di bandiere, qualche aeroplano sorvola l’Adriatico e c’è chi guarda oltre l’aereo per sperare in una aiuto di divino ma, quando c’è il Profeta non serve guardare in alto. Il Pescara gioca in blu perché già lo stadio è tutto biancazzurro e, all’ingesso in campo delle due squadre, un enorme bandierone ( largo tutta la curva) si leva da sotto a sopra creando un colpo d’occhio mastodontico. Mancano solo 90 minuti al sogno. Tutta Pescara è li, qualcuno anche sugli alberi e c’è anche qualcuno dal cielo che veglia sulla squadra. La tensione non si calcola e la squadra fatica a creare gioco (che quell’anno era spettacolare) fin quando si arriva al ventisettesimo del secondo tempo, ecco il Karma: Dicara manovra in difesa, lancia lungo per Rebonato che (non so come) mette Bosco davanti al portiere. Pausa.
Ecco, questo istante dura un anno per ogni Pescarese presente allo stadio. Un anno di delusioni, gioie e momenti idilliaci. Un anno in cui nessuno poteva lontanamente immaginare di trovarsi ad un metro dalla Serie A. Un anno durato secoli di rivalse e di rivincite alla faccia dei soliti scettici. Bosco controlla il pallone, tutti si alzano ( anche se la maggior parte è già in piedi), lo perde un attimo di vista , anche il sole si ferma per guardare. Poi arriva il tiro, la palla si insacca, rete. Un boato terrificante si leva dagli spalti, l’Adriatico implode su se stesso e c’è chi giura di aver sentito muoversi le fondamenta dello stadio. Sono curioso di guardare cosa hanno registrato i sismografi alle 17.30. Bosco corre, tutti corrono e vanno tutti da lui, dal Profeta. Il maestro del 4-3-3, colui che a Pescara è più di un allenatore e per lui Pescara è più di una città. Città che, alle 17.50 esplode. E’ Serie A. Nella maniera più folle e meravigliosa possibile. Giri di campo, feste, caroselli e Galeone portato in trionfo da una città intera. Una città che è tornata grande anche se agli occhi di tutti lo è sempre. Schermo nero.
Il nonno riapre gli occhi, guarda il nipote con una lacrima che gli solca il viso pieno di rughe, e dice: “Pescara è la mia vita, la mia fede ma , nella sua storia, c’è stata una sola squadra capace di farmi piangere di gioia sempre”. Eh si, perché quella squadra non è stata solo una formazione da tramandare agli almanacchi ma ha rappresentato qualcosa di più per ogni Pescarese. Ha rappresentato la tenacia, la voglia di non mollare mai, la rivalsa, l’onore, la coesione e l’amore per la maglia, l’amore per una città che vive di calcio. E’ ora di andare a casa, il nonno incontra ancora una volta lo sguardo del nipote, lo abbraccia e gli dice: “Domenica ti porto allo stadio, ti porto a sognare ed io ricomincerò a sognare insieme a te.”
da audere.semper
Altro che milano da bere! Era la PESCARA DA BERE e da ubriacarsi! Un tempo che forse, purtroppo, non tornerà mai più! Purtroppo!
da Kontro_Korrente
Montefortino, la serie C ed il ripescaggio, quel campionato da favola con gli stracci raffazzonati da una società senza soldi che pagava i giocatori con gli incassi dello stadio, il grande Fanco Manni che raccontava di aver preso Galeone perchè era quello che costava meno sulla piazza, Arezzo nel pulmann con Zazzetta e la "spesa" per Benini incontrato all'autogrill la cui 190 nera col tetto apribile è stata riempita di tutto e di più, la questua dell'allora sindaco Piscione per raccogliere un premio promozione da dare ai giocatori ... Ero un ragazzetto, mio padre (rip!) era molto coinvolto col Pescara (per cui so ...) e per un quindicenne tutto era bello e spensierato. Veramente bei tempi!!!!! Degli enormi meriti tattici di Catuzzi pochi sanno, ma è tutto vero: Gale all'inizio giocava ad uomo e nelle prime uscite stagionali durante il ritiro la squadra le prendeva da chiunque. Gasperini, altri due o tre giocatori e Prosperi andarono dal Gale e gli dissero: l'unica cosa che un poco sappiamo fare è la zona ed il 4-3-3, proviamo. L'intelligenza del Mister è stata proprio quella di ascoltarli e di non mettersi su un piedistallo. Da li in poi l'apoteosi. Dei tanti protagonisti di quel periodo ne abbiamo ancora un paio costantemente a Pescara che possono confermare tutto: Danilo Ronzani e RoccoVolante!!!!!!
da robybaggio
Unasolamaglia- Non facciamo revisionismo storico , quella squadra era composta da riserve di Catuzzi( retrocesso) e nessun primavera tranne Gatta e successivamente Di Cara!! GATTA,BENINI,CAMPLONE,BOSCO,CI
ARLANTINI,BERGODI,PAGANO,GASPE
RINI,REBONATO,LOSETO,BERLINGHI
ERI!!!!!!! P.s. Camplone non era piu' un primavera dall'anno prima. GIUSTO?
da Gale1
non ci sono parole.....GIOVANNI GALEONE
da johnny-blade
A me ha rotto il cxxxx vedere che ciclicamente dobbiamo ricordare e omaggiare il personaggio del passato di turno. Con tutto il rispetto per i singoli vorrei però omaggiare il futuro che evidentemente nn esiste da tempo. Andiamo avanti così . A dimostrazione che oggi nn c'è niente di nuovo da argomentare. Buona Giornata.
da Superciuk
Si! milton,tempi belli dove ancora si poteva vivere senza gli stress di oggi,dove stringere una mano significava qualcosa.
da unasolamaglia
esempreforzapescara non posso che confermare ciò che hai detto, Catuzzi fece questo grande errore nel suo secondo anno, i risultati furono evidenti ma che non sia stato un grande insegnante di calcio non possiamo negarlo. Mister Galeone, quando iniziò a spiegare come si giocasse con il SUO 433 e la SUA filosofia calcistica, dovette intervenire un certo Edmondo Prosperi che gli disse: fa giocare questi ragazzi come sanno, metti solo un attaccante, un difensore centrale ed un play e poi vedrsi cosa ti combineranno. Fu presto e detto, o mi sbaglio?
da Superciuk
Ricordo che quando stavamo tritando il Milan stellare di Sacchi l'intero Paese calcistico provava empatia verso di noi e ricordo anche l'esplosione del Marassi a l'ennesimo nostro goal al Milan.
da miltonTita
Ero sempre in buona compagnia ....pieno di ragazzi e qualche ragazza...tempi belli ... senza sold ma cazzuti
da LaBuonanimaDiMaurizi
Anche io facevo filone per andare a vedere junior e sliskovic calciare le punizioni a fine allenamento...
da Harken
Fossi il Sindaco (non quello che gioca a Modena ma l'indegno di Piazza Italia), cambierei i nomi delle vie zona stadio e una di queste sarebbe dedicata al Gale DA VIVO! Giovà, si cchiù pescarese dell'innominabile
da miltonTita
facevo filone per andare a vedere gli allenamenti... non ero mai solo
.. cazz di tempi eccezzionali
da esempreforzapescara
unasolamaglia, su Catuzzi avrei tanto da dire. Ero uno di quei ragazzi terribili di quella primavera allenata da Labrozzi. Eravamo tanto terribili, che a metà campionato della prima squadra, non ci dettero più la possibilità di giocare al giovedi mattina contro di loro perchè li massacravamo sempre. Catuzzi, non è stato un gentleman con la nostra primavera. Lui aveva in mente solo i ragazzi del Bari che si era portato, con tutto il rispetto molto scarsi!
da elleffe
La differenza tra Galeone e Catuzzi è che il Gale non è stato solo un allenatore è stato un modo di essere..... era “pescarese” molto più di tanti pescaresi .....
da PESCARA FOREVER
Aver vissuto il Pescara di Galeone negli anni dell'adolescenza è stato per me un privilegio che auguro di vivere anche ai ragazzi tifosi del Pescara di oggi. Personaggio incredibile e periodo unico nella storia del nostro Club! W il Profeta!
da Superciuk
Pescara in quel periodo era una citta' viva direi entusiasmante nel viverla,e' stato forse il periodo piu' bello per l' intero Paese.
da Secerabjarnason
Concordo Mister Labrozzi indubbiamente persona dallo spessore umano d'altri tempi
da gaudenzi68
Articolo bellissimo anche se non sempre del tutto aderente alla realtà dei fatti
da Superciuk
Quando " NU ERAVAM NU"
da Fabri
Ogni volta che leggo un articolo sul Gale mi vengono i brividi ...chiudo gli occhi e rivivo esattamente quella Pescara fine anni 80 e inizio 90 descritta più volte da lui....era esattamente così la ns Pescara da tutti i punti di vista ...una Pescara da bere....
da nemicissim0
Leggerlo su un giornale può - forse - rendere una vaga idea di cosa fosse Pescara a chi non ha vissuto quei tempi. Ma chi li ha vissuti sa bene che quell'articolo - per quanto scritto da un maestro come Carratelli - non potrà mai rendere il clima, le sensazioni e le emozioni in cui eravamo letteralmente immersi in quegli anni. "Se mai si racconterà la mia storia, si dica di me che ho camminato coi giganti...si dica di me che ho vissuto ai tempi di Galeone"
da unasolamaglia
Non ho messo assolutamente in dubbio le bravure di Mister Galeone, ho solo evidenziato la grande fortuna che ebbe, punto. Se non conoscete la storia, di QUEL MANIPOLO DI RAGAZZI, vi consiglio di approfondire le vostre conoscenze. Mister Catuzzi è stato uno dei migliori allenatori che in Italia abbiamo avuto e Mister Labrozzi Peppino è stato un insegnante di calcio e gran uomo con doti umane eccelse. Se la stampa pescarese li ricordasse, ogni tanto, farebbero un brosso favore alle nuove generazioni. ONORE A CHI MERITA
da savoia
Off Topic. Avete sentito di Verratti. Sembra (?) che abbia iniziato una storia con una bellissima e famosa supermodella francese Cindy Bruna. Sicuramente sono solo chiacchiere. Capito Marcolino.........?. Il potere dei soldi e della fama.....
da BADBOY1970
ce ne fossero di Galeone...in circolazione....... bisogna dare il merito a chi merita. Un vero signore dentro e fuori dal campo. Galeone per sempre nei nostri cuori. 🐬
da Secerabjarnason
Mi trovo perfettamente d’accordo con il post di unasolamaglia
da odc
Mamma mia che bei tempi!!!!!!!!!! Brividi al solo pensiero
da elleffe
Cominciamo a discutere anche Galeone....nella vita ci vuole anche culo..... ma molto spesso il culo te lo costruisci! Galeone è e rimarrà il più grande allenatore visto a Pescara!!!
da ANDREAPES
Occhio che ora inizia il periodo degli infortuni programmati da presidente e procuratori.......tutto scritto!!!
da unasolamaglia
Caro Mister diciamocela tutta, HAI AVUTO UNA GRAN BOTTA DU C...O! Trovasti una società senza nemmeno una lira, ma un manipolo di ragazzi della primavera che giocavano insieme da diversi anni e negli ultimi 2 anni furono allenati da un cert Catuzzi (il vero innovatore del calcio) che mai nessuno ne parla. Ai quei ragazzi basta che dicevi giocate come sapete e basta. Quel manipolo di pazzi scatenati fecero secondi dietro la Roma, la cui Roma ci vinse uno scudetto. Iniziamo a dire la verità, un saluto a Labrozzi uomo eccelso di sport e insegnante di calcio.
da Ale-Firenze-
giusto omaggio ad un grande allenatore e un uomo molto eclettico e allo stesso tempo geniale! complimenti mister