Riutilizzo dei tagliandi Bologna-Pescara

In concerto con il Bologna F.C. comunichiamo che la società rossoblù informerà al più presto circa le modalità di riutilizzo dei tagliandi già acquistati per la partita Bologna-Pescara che si sarebbe dovuta giocare questo pomeriggio al "Dall'Ara".

da Donato Giampietro
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In concerto con il Bologna F.C. comunichiamo che la società rossoblù informerà al più presto circa le modalità di riutilizzo dei tagliandi già acquistati per la partita Bologna-Pescara che si sarebbe dovuta giocare questo pomeriggio al "Dall'Ara". La raccomandazione che rivolgiamo a tutti i sostenitori che erano in procinto di recarsi nel capoluogo felsieno, è quella di conservare il tagliando già acquistato e contestualmente non intasare di telefonate i centralini del Bologna F.C. e della Pescara Calcio

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da pescaradaroma

PESCARA. Fermate la giostra, vogliamo scendere. L’urlo, fortissimo, lo lanciano all’unisono l’italoamericano Max Pincione e il principe saudita Khaled Bin Alwaleed Bin Talal Abzul Aziz Al Saud, soci nell’avventura calcistica, e Massimiliano Naddeo, procuratore per l’Italia di Pincione. La giostra è Pescara 70, srl messa su da Angelo Renzetti e dal notaio Massimo D’Ambrosio con l’intento di rilevare il 51 per cento del Pescara. «A seguito di chiarimenti, preso atto della totale mancanza di strategia da parte di Pescara 70, non vogliamo più farne parte», dice Naddeo. Se si pensa che questa frase sia il finimondo, non si ha idea di quelle che stanno per seguire. «Con un telegramma e una mail abbiamo diffidato Pescara 70 dall’utilizzare i soldi versati da Pincione e dal principe per il pagamento dei 200mila euro dovuti domani mattina (questa mattina, ndr) a Dante Paterna. In caso contrario, metteremo su un’azione legale. Nessuno si azzardi a fare disinformazione: Pincione e il principe non vogliono entrare in Pescara 70, ma restano interessati al Pescara. Abbiamo sperato fino all’ultimo che l’operazione ideata da Renzetti avesse le gambe per camminare, ma ci siamo dovuti arrendere all’evidenza: è campata in aria. Qualcuno guardava il mare, qualcuno le montagne e in mezzo c’eravamo noi a tirare la carretta per tutti. Renzetti, a non voler pensare nulla di particolare, è un sognatore. Ha elaborato una strategia perdente. Non esiste la possibilità di ricucire: l’uscita è definitiva. Noi punta di diamante della cordata? Lasciamo perdere, per favore». In serata è arrivato anche un comunicato stampa di Renzetti, che allude a colloqui tra Pincione, Paterna e l’amministratore delegato del Pescara Nicla Corvacchiola, in seguito ai quali sarebbe stata resa nota, da parte di Pincione, la rinuncia «all’acquisto della società Pescara Calcio spa, nonché di recedere dalla società Pescara 70 sr ritirando la quota già versata». Una parte del comunicato, dunque, è stata smentita prima di essere emessa o, perlomeno, prima di arrivare a destinazione. Ma perché Pescara 70 dovrebbe versare oggi 200mila euro a Paterna, che controlla il pacchetto azionario, se la scadenza fissata dal nuovo contratto di vendita è il 15 febbraio? Si possono fare tante ipotesi. Una su tutte: la vera scadenza è oggi e le 200mila euro, da versare forse a titolo di caparra, possono servire per ottenere una proroga. Magari fino al 15 febbraio. Pincione e il principe hanno versato nelle casse di Pescara 70 la somma di 414mila euro, una bella fetta di quanto ancora dovuto a Paterna in cambio delle azioni. E qui bisogna fare un passo indietro. Finora Renzetti, per diventare presidente, ha sborsato 400mila euro, ma a titolo di caparra. Si è impegnato a pagare - insieme ai soci e, quindi, a Pescara 70 - un milione e 600mila euro più altri 500mila sui quali è stato posato un telo nero. Telo sotto il quale, forse, hanno cercato di guardare Pincione e il suo nobile socio. Pescara 70, che dovrebbe avere come amministratore il notaio D’Ambrosio, si trova davanti a un bivio: utilizzare o meno i soldi di due soci - i più prestigiosi - che vogliono andare via e lo hanno fatto sapere a tutti? Scegliere di infischiarsene della diffida significa affrontare un’azione legale e, di certo, sottoporsi a polemiche feroci e, comunque, non essere eleganti. Renzetti, uomo dalle non precisate proprietà immobiliari nel Canton Ticino, notar D’Ambrosio e gli altri soci (ma quanti sono?) possono benissimo rinunciare a 414mila euro. Lo si evince dal fatto che hanno deciso di dedicarsi al calcio, sport dispendioso per antonomasia, non certo per sfuggire alle pressioni popolari. E’ stata una libera scelta. Oggi, quindi, ci si aspetta che Paterna venga liquidato e comincino a essere gettate le basi per il futuro. La salvezza è possibile malgrado nel calcio mercato di gennaio non sia stato investito un solo centesimo. Bisogna cominciare a costruire quei piani, così ha detto Renzetti qualche tempo fa, «messi su alla meno peggio, senza neppure un disegno come punto di riferimento». La possibilità che Renzetti chieda a Paterna di rivedere il contratto è grottesca. Quante volte bisogna rivedere un accordo? Dal primo contatto, avvenuto probabilmente a fine novembre, a un paio di settimane fa, le carte sono state scritte e riscritte. Fiumi d’inchiostro, ma nessuna garanzia, neppure piccola piccola, a tutela degli impegni presi dall’acquirente.

da _TRITATO_

NESSUNA COLPA PER I SUPPORTERS ROSANERO MA E' TUTTA COLPA DEGLI INFAMI..GIA' SAPETE KI SONO..ODIO ETERNO CATANIA

da diabolik

(continua)ma il problema sta nella societa' che e' molto malata...cultura sportiva inesistente!!!un salutro a tutti sperando che si torni a parlare solo di calcio quello che a noi tanto piace...

da diabolik

Come al solito bisogna che ci scappi il morto per indignarci tutti e cadere dalle nuvole..ormai il calcio e' malato da tempo e non ci si puo' ricordare di questo solo quando qualcuno perde la vita x qualcosa di assurdo!!la societa' tutta e' malata...i campionati dovevano fermarli gia da questa estate co calciopli o quando quel ragazzo era rimasto in coma per un razzo sparato dalla polizia..perche' non ne hanno parlato?perche non hanno fermato il campionato?AH GIA LI NON C'ERA STATO IL MORTO..MA NON E' LA STESSA COSA? CHE MONDO D'IPOCRITI..MI VERGOGNO!!ADESSO FARANNO LE SOLITE LEGGI TAPPABUCHI

da pescareseforever

cry cryche schifo!!

da MAGICO..PE

E INUTILE FERMARE I CAMPIONATI. METTETEVELO IN TESTA. NN E COSI CHE SI RISOLVE IL PROBLEMA.(SN PERO FAVOREVOLE A QUALCHE SCONTRO CN DELLE TIFOSERIE).(PERO' NN CI DEVE SCAPPARE IL MORTO). VOLEVO SAPERE, SE CHI COME ME NN SAREBBE POTUTO VENIRE OGGI A BOLOGNA, SE POSSO ANCORA COMPRA IL BIGLIETTO PER SABATO PROSSIMO. RISPONDETEEEEEEEEEEEE4 booODIO ETERNO A CATANIA E PALERMO.

da biancazzurro_

mi vorrei barricare da una parte e uscire solo quando si ricomincia a giocare!!!!!

da LUCAPESCARESE

MI SPIACE MOLTO ANCHE PERCHE' SECONDO ME FERMANDO I CAMPIONATI NON E' CHE SI CAMBI QUALCOSA...MI SPIACE MOLTO QUELLO CHE E' SUCCESSO MA DEVONO AUMENTARE LE PENE NON PER LE CAZZATELLE TIPO X CHI FA CORI O ACCENDE UN FUMOGENO...DEVONO AUMENTARE LE PENE DI CHI SI MACCHIA DI EVENTI GRAVI COME QUELLO DI IERI! COMUNQUE SOLO I CATANESI FANNO STE COSE! GIA' MI STAVANO ANTIPATICI...ORA LI ODIANO TUTTI...! FORZA PESCARA