Ci lì Magnem!!!

Torna la rubrica del nostro chef Alessio Lanaro, oggi tocca a Livorno con il famoso caciucco.

da Luca Di Venanzio
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Ci lì Magnem!!!, foto 1 Ci lì Magnem!!!, foto 2

Le origini del cacciucco si perdono nella notte dei tempi; sembra proprio che il più tipico piatto livornese abbia addirittura origini fenicie.
E' uso comune chiamarlo anche caciucco, con notevole disapprovazione dei livornesi, che sostengono che questa parola vada scritta con cinque "c".
Cosa certa è invece che questo piatto, realizzato con gli "scarti", ovvero con i pesci meno pregiati, fosse preparato nelle galere cinquecentesche per sfamare i vogatori alla catene.
In Toscana, il cacciucco, era inizialmente il pasto dei poveri e il termine ha assunto il significato di "mescolanza"; proprio per questo motivo ne esistono diverse varianti : di carne, di cacciagione, di pesce, di ceci..
Naturalmente il tradizionale cacciucco rimane quello di pesce al quale è legata anche una leggendalivornese : un pescatore livornese, che era andato a pesca con la sua barca, fu improvvisamente colto da una tempesta ed affogò. Avendo lasciato la moglie e i figli nella miseria, per la fame i piccoli andarono al porto e chiesero ai pescatori del pesce per potersi nutrire.
Ogni pescatore offrì del pesce ai bambini : chi un polpo, chi una cicala di mare, chi una seppia.
Tornati a casa, la madre preparò una zuppa con questi pesci e la rovesciò poi in una zuppiera dove aveva precedentemente sistemato delle fette di pane.
Il soave profumo della zuppa improvvisata incuriosì i vicini che si affrettarono a chiedere alla donna da dove provenisse.
Era nato così il Cacciucco


Caciucco alla Livornese
Ingredienti per 6 persone:
gr. 500 di pesce misto da zuppa
(scorfano, gallinella, cappone, triglia),
gr. 500 di palombo fresco,
gr. 500 di grongo,
gr. 500 tra seppie e polpi,
gr. 500 di frutti di mare (vongole),
gr. 500 di crostacei
(gamberoni, scampi, gamberi),
1 bicchiere di vino bianco,
1 dl. di olio d'oliva,
3 spicchi d'aglio, salvia e peperoncino rosso,
gr. 500 di pomodori pelati o salsa di pomodoro,
fette di pane abbrustolito,
sale.



Preparazione
Soffriggere in un capace tegame l'olio d'oliva con gli spicchi d'aglio, delle foglioline di salvia e il peperoncino rosso spezzettato. Poi mettere a cuocere il pesce, iniziando da quelli a più lunga cottura.
Quindi versare nel tegame i polpi e le seppie, tagliati a pezzi, bagnare con il vino bianco, farlo sfumare e aggiungere il pomodoro a pezzetti o la salsa di pomodoro.
Cuocere i polpi e le seppie per mezz'ora circa mescolando ogni tanto quindi proseguire la cottura versando dentro al tegame man mano i pezzi di palombo, di grongo e quelli di pesce da zuppa.
Poi mettere i gamberoni, gli scampi e i gamberi e portare tutto a cottura.
Alla fine si deve ottenere un brodetto piuttosto liquido.
Quando i polpi e le seppie sono diventati teneri, si versano nel tegame i frutti di mare con i gusci.
Quando i gusci si aprono, spegnere il fuoco.
Servire il Caciucco su un grande vassoio con le fette di pane abbrustolito strusciate con l'aglio.


Il cacciucco, per rispettare la più antica tradizione livornese, andrebbe cotto in un tegame di terracotta, che sembrerebbe ottimo per la cottura del pesce, ed accompagnato con del Chianti delle colline pisane, poco distanti dalla costa livornese.

Per approfondimenti culinari:
www.alessiolanaro.it
cell 3284535662
facebook: "arte del gusto"

Commenti
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da TATANKA

speriamo di continuare a magnà pure oggi... eyed eyed